Scusate il gioco di parole troppo facile, ma un titolo deve pur avere una sua ragion d’essere, cioè incuriosire e far spostare il focus visivo sulle righe a seguire, per quanto siano lunghe, massicce e (perciò) temibili…
Allora, stavolta ho deciso di cambiare un po’ strada e raccogliere qui, a mo’ di promemoria per letture e approfondimenti a chi non abbia di meglio da fare (come il sottoscritto-sottoccupato), un elenco di riviste on-line che, per un verso o per l’altro, potrebbero risultare di una qualche utilità a coloro che bazzicano questo mio blog. È speranza troppo remota?
Per l’occasione ho anche inaugurato una nuova categoria, che spero si riveli proficua non solamente a me.
Buona condivisione!
Mi piace cominciare da riferimenti italiani, forse anche per contrastare una carenza notata nei siti stranieri che verranno dopo… ma a parte questo, l’ordine di presentazione non ha altri significati reconditi.
I siti italiani sono un bel mucchietto, ad ogni modo non escludo di essermene dimenticato qualcun altro per strada. Certo è che se dovessi spenderci tante parole, il post diventerebbe insopportabilmente lungo (come se in genere non lo fossero già abbastanza!) e magari dovrei sdoppiarlo, opzione che però non mi garba molto.
Allora su questo primo blocco di siti italici andrò più velocemente (tranne nel primo caso, per i motivi che spiego fra poco), affidandomi al solo, tradizionalissimo ordinamento alfabetico inaugurato dall’Encyclopédie, così magari vi pungerà vaghezza di andarli a sbirciare, ammesso che non li conosciate e/o spulciate già. E per non fare torto a nessuno, anche per gli stranieri adotterò il medesimo sistema di presentazione, sebbene corredati du qualche notizia in più.
Naturalmente, se qualcuno di voi ha da proporre suggerimenti, modifiche, integrazioni e simili, me li segnali e li ‘metabolizzerò’ a vantaggio di tutti. Trasformando questo post o magari facendone addirittura un seguito, dato che tutto sommato non ci sono siti tedeschi o… australiani!
1. RIVISTE E SITI ITALIANI
Il primo a essere menzionato necessita, a mio avviso, di qualche riga in più perché davvero tanto ricco, quanto poco noto.
Il Centro di studi linguistico-culturali, ricerca – prassi – formazione, sorto nel 1984 presso il dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne (Studio 138) dell’università degli studi di Bologna, riunisce oltre 60 studiosi, suddivisi in 6 sezioni (anglistica, francesistica, germanistica, iberistica, linguistica-glottodidattica, slavistica), e oltre a un’attività convegnistica, produce un’ampia gamma di pubblicazioni, (quasi) tutte disponibili liberamente come pdf da scaricare.
Non pesano così tanto i Quaderni del CeSLIC!
Da notare in particolare i Quaderni che sotto la direzione di Donna R. Miller appaiono in 5 collane distinte: atti di convegni (dal 2005, 4 titoli di cui 3 anche su carta – segnalo qui: il bellissimo Tradurre figure/Translating Figurative Language del 2014); i manuali di “Functional Grammar Studies for Non-Native Speakers of English” (dal 2004, 7 volumi di cui 2 ‘doppioni’ in quanto seconde edizioni, cioè più aggiornate); gli “Studi Grammaticali” (un solo titolo, in realtà, del 2008); “Altre pubblicazioni – AMS acta” (un solo titolo del 2010); e i “CeSLiC Occasional Papers” (29 titoli, dal 2005). Cliccando per entrare in una di queste collane si apre un’altra scheda, che offre maggiori informazioni sui testi in pdf.
Attenzione: in quest’ultima c’è un pulsante “Su di un livello”, che porta a un altro elenco: quello di tutte le collane aderenti all’AMSActa – Institutional Research Repository, dove finalmente si capisce che AMS sta per “Alma mater studiorum”, in pratica una parte della cospicua biblioteca digitale dell’ateneo bolognese (AlmaDL – University of Bologna Digital Library).
eSamizdat – Rivista di culture dei paesi slavi esce dal 2003 ed è (quasi sempre…) un quadrimestrale articolato in 15 sezioni, visibili già sull’home page.
inTRAlinea – online translation journal è dal 1998 la rivista (soltanto) elettronica del Dipartimento di interpretazione e traduzione dell’università di Bologna, i cui numeri però non escono solamente in italiano.
Un molo che attende… traghettatori di parole?
LEDonline nasconde nell’acronimo semplicemente la casa editrice milanese Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, il cui sito presenta sezioni distinte per riviste elettroniche ed e-books, a loro volta suddivisi in collane, discipline ecc. Alcuni testi sono scaricabili integralmente, alcuni in parte, mentre di altri c’è solamente una presentazione.
RITT è la Rivista internazionale di tecnica della traduzione – International Journal of Translation: dal 1992, EUT Edizioni Università di Trieste. L’indice è consultabile e cliccabile a questo indirizzo, mentre tutte le riviste pubblicate da EUT sono visionabili a quest’altro URL.
Ticontre. Teoria Testo Traduzione è un semestrale di riflessione sul testo letterario in chiave comparata, attivo dal 2014 e che punta l’attenzione su critica e analisi testuale, storia e teoria della letteratura, nonché traduttologia.
2. RIVISTE E SITI STRANIERI
2.1. IN FRANCESE
Un san Girolamo, opera di Antonello da Messina (ca. 1460).
Comincio con un sito molto bello (anche graficamente) e secondo me importante: Histoire de la traduction en Europe médiane, opera del CEEM (Centre d’Étude de l’Europe Médiane) presso l’INALCO (Institut national des langues et civilisations orientales di Parigi, sostenuto dalla municipalità di quest’ultima, e produrrà un volume complessivo e un’antologia).
Per comprenderne l’importanza occorre chiarire meglio a cosa si riferisce l’indicazione geografica: è il cuore dell’Europa,
zone située entre l’Allemagne et la Russie, de la région balte aux Balkans […] de la Slovénie à l’Ukraine et de la Finlande à l’Albanie. Son principal objectif est de retracer l’évolution de la pratique et du rôle culturel de la traduction au sein de cette aire et de mettre en lumière les influences et les interactions qui, grâce à la circulation des textes traduits, ont contribué au fil des siècles à forger l’unité culturelle de l’Europe.
Lì si contano ben 16 lingue (albanese, bosniaco-serbo-croato, bulgaro, cèco, estone, finlandese, lettone, lituano, macedone, polacco, romeno, slovacco, sloveno, sorabo, ucraino e ungherese) e [interessante proprio la non perfetta sovrapposizione!] addirittura 18 culture: bosniaca, bulgara, cèca, croata, estone, greca, lettone, lituana, macedone, montenegrina, polacca, romena, serba, slovacca, slovena, soraba, ucraina e ungherese. Sono coinvolti sul progetto 25 ricercatori, francesi e non.
La descrizione generale presenta termini il cui senso risulta molto usurato in altri contesti: interdisciplinarità, approccio interculturale, prospettiva intertestuale – ma il cui prefissoide connota esattamente l’intenzione di creare «passerelle» (forse simili ai passages benjaminiani) attraverso i soliti steccati e orticelli, che siano etichettati come letteratura o storia, pensiero politico o filosofia o linguistica, ma anche slavistica (la prima disciplina che verrebbe in mente, pur risultando anch’essa insufficiente).
Il sito (tutto in francese) è articolato in sei aree principali: Lingue | Traduttori | Antologia | Bibliografia | Iconografia | Link.
Un altro san Girolamo, da un dipinto del Ghirlandaio (ca. 1480).
La sezione più originale e stimolante è a mio modesto avviso la seconda: come sviluppando i sentieri in parte già tracciati da Jean Delisle, soprattutto nei suoi “ritratti” al maschile e al femminile (si vedano i riferimenti nella parte bibliografica generale del sito), vengono fornite brevi indicazioni sui principali traduttori attivi in quelle lingue (anche se al momento ancora metà sono totalmente sguarnite, inoltre non è chiaro se e quanto il regesto si possa estendere all’indietro nel tempo, cioè risalire a prima dell’Ottocento, dove certamente hanno agito potenti e molteplici spinte all’autocoscienza di questo lavoro). [NOTA 1] A essi si collega un florilegio di citazioni specifiche sul tradurre, tratte da opere loro e comunque tipiche di quelle culture, ma soprattutto le risposte a un questionario (112 domande complessive), articolato su 5 macro-temi: 1) Au fondement des langues littéraires : la traduction des textes religieux; 2) La traduction et la formation des littératures profanes; 3) La traduction et la modernité littéraire; 4) Traduire sous le totalitarisme; 5) Questions générales.
Traduire. Revue française de la traduction è la rivista semestrale della Società francese dei traduttori, creata nel 1947 e a cui aderiscono 1400 traduttori di professione, dei quali funge perciò quale sindacato a tutti gli effetti.
È anche membro della Fédération Internationale des Traducteurs (FIT, che ha contribuito a fondare) e dell’Union Nationale des Professions Libérales (UNAPL).
L’ultimo numero in rete è il 231 del 2014 (monografico sulla cucina: À table!), la cui lettura on-line sarà però disponibile solamente a dicembre 2016.
Ginevra Bompiani (foto Ansa).
Sulla traduzione, soprattutto letteraria, ho scovato Translittérature, il cui ultimo numero visibile è il 48 del 2015 (annuale, causa rimaneggiamenti interni, ma la rivista è semestrale); nel precedente, del 2014, ho trovato un breve intervento di Ginevra Bompiani, da una tavola rotonda tenutasi a Parigi ai primi di aprile del medesimo anno su «La traduction: circulation des livres et des idées», titolo poi assegnato anche al suo pezzo.
TTR : traduction, terminologie, rédaction nasce nel 1987 presso l’università del Québec, a Trois-Rivières, grazie a Jean-Marc Gouanvic e Robert Larose; l’anno successivo diventa la rivista dell’ACT-Association canadienne de traductologie.
Cliccando sulla linguetta “Revues”, in alto, si viene trasferiti all’elenco di tutte le riviste francofone ospitate sul sito e consultabili generalmente da Persée, con la possibilità di effettuare ricerche anche per materie. Sotto “Ètudes de langues” accanto ad altre 16 riviste, troviamo: H.E.L. Histoire Èpistémologie Langage (69 numeri e 1158 documenti dal 1979 al 2012), Langages (164 numeri e 1344 documenti dal 1966 al 2006), Meta : journal des traducteurs / Meta: Translators’ Journal (pubblicata dalle Presses de l’Université de Montréal, qui è archiviata dal 1966 al 2015) e la gloriosa Revue des études slaves (182 numeri e 3830 documenti dal 1921 al 2012); magari ci si potrebbero annettere anche le Recherches sémiotiques / Semiotic Inquiry dell’Association canadienne de sémiotique / Canadian Semiotic Association (presente soltanto dal volume doppio 28-29 del 2008 al triplo 32 del 2012, ma di cui segnalo ugualmente il doppio numero 2-3 nel volume 29 datato 2009, interamente dedicato alla traduzione).
2.2. IN SPAGNOLO
Due dipinti che raffigurano la torre di Babele.
Estudios de Traducción (ISSN 2174-047X, ISSN-e 2254-1756) della Universidad Complutense de Madrid (Instituto de Lenguas Modernas y Traductores, Facultad de Filología), annuale dal 2011. Particolarità: la copertina di ciascun numero riporta una diversa raffigurazione pittorica della torre di Babele (riusciranno a trovarne tante differenti…?).
Hieronymus Complutensis (ISBN: 978-84-692-0832-8; ISSN 1135-304 X), attiva dal 1995 e digitalizzata in rete fino al n° 12 (2005-6), è il periodico dell’Instituto Universitario de Lenguas Modernas y Traductores (IULMYT) della Universidad Complutense madrilena, che per questo progetto elettronico si è giovata della collaborazione dell’Instituto Cervantes e del connesso Centro Virtual Cervantes.
MonTI. Monografías de Traducción e Interpretación (ISSN 1989-9335), promossa dall’università di Alicante con le altre valenzane: Universidad Jaume I de Castellón y Universidad de Valencia; attiva dal 2009, ogni anno raccoglie e pubblica una raccolta di studi in una delle lingue seguenti: castigliano, francese, inglese, italiano e tedesco, ma su internet ne verrà offerta anche una versione in inglese. Al momento cliccando sull’elenco completo degli articoli, ne viene fornito un totale di 127, che possono essere visualizzati per titolo, autore, data ascendente o discendente.
Andando un po’ a caso, nel n° 6 (2014) alle pp. 37-62 c’è un saggio approfondito in inglese di Maria Vittoria Calvi (docente di Lingua e traduzione spagnola a Milano) sui rapporti fra traduzione e lessicografia (registrato ufficialmente col codice ISSN 1889-4178),
In effetti tutto quel numero è dedicato alla dizionaristica specializzata, con incursioni nella terminologia e persino nella storia: così, ad esempio Francisco Javier Sánchez Martín scrive a proposito del trattato Della geometria di Oronce Finé, tradotto da Cosimo Bartoli a Venezia per i tipi di Francesco Franceschi Senese nel 1587.
Il logo della rivista cilena.
Onomázein. Revista de Lingüística, Filología y Traducción (ISSN 0718-5758) conta 32 numeri dal 1996 al 2015 per la Pontificia Universidad Católica de Chile (Facultad de Letras), con sede nella capitale Santiago – anche in inglese. Pubblica saggi scientifici di linguistica (sia teorica sia applicata), filologia (classica, indoeuropea, romanza e spagnola), teoria della traduzione, terminologia, nonché monografie su lingue locali. Ad esempio, il secondo numero del 2014 ospita contributi dal IX convegno ALSFAL (Asociación de Lingüística Sistémico Funcional de America Latina). C’è un motore di ricerca interno (Busqueda de contenidos/Search in Onomázein).
Panace@. Revista de Medicina, Lenguaje y Traducción/Boletín de Medicina y Traducción (ISSN 1537-1964) è sorta nel 2000 come rivista della lista di discussione internazionale di medicina (e dintorni) “MedTrad”, curata dalla Asociación Internacional de Traductores y Redactores de Medicina y Ciencias Afines di Salamanca e pubblicata dal 2006 da Tremédica. Dopo una produzione ‘esuberante’ nei primi 10 anni, dal n° 31 del 2010 si è stabilizzata come semestrale, il cui numero di dicembre è monografico.
Nel lungo elenco di collaboratori, in maggioranza donne, non figura nessun italiano/a e neanche una rapida scorsa all’indice (che curiosamente riporta in una lunghissima paginata tutti i contributi, dal primo numero, in cima, all’ultimo, giù giù in fondo – cliccando sul titolo si apre il PDF) pare rilevare la presenza di autori nostrani… Qui segnalo a titolo esemplificativo un buon articolo dall’annata XIV, n° 38, pp. 222-234 di due specialiste canadesi (Montréal, quindi scrivono direttamente in francese), Sylvie Vandaele e Mariane Gingras Harvey, sulla storia e le traduzioni della nomenclatura anatomica.
Sendebar. Revista de Traducción e Interpretación (ISSN-e 2340-2415) pubblicata dal 2005 dall’università di Granada, annuale, ogni numero è scaricabile integralmente (che è un po’ scomodo, se interessa un solo articolo o magari una recensione, anche se ovviamente si può ritagliare con qualche programma specifico di manipolazione dei files PDF).
Un’immagine dal sito di Tonos Digital.
Tonos Digital. Revista Electrónica de Estudios Filológicos (ISSN 1577-6921) è semestrale, 30 numeri dal 2000 al 2016, aperta anche a contributi semiotici, con due rubriche originali: una consacrata a intervistare studiosi di filologia particolarmente significativi, l’altra riservata a studiosi o collaboratori di tali personaggi.
3. DI ALTRI PAESI
SKASE, ovvero “The Slovak Association for the Study of English” (University in Košice, Slovakia, Department of British and American Studies, Faculty of Arts),
offre un Journal of Theoretical Linguistics (30 numeri usciti fra il 2004 e il 2015), un Journal of Translation and Interpretation (8 volumi dal 2005 al 2015), nonché un Journal of Literary Studies (5 numeri pubblicati fra 2009 e 2012: come nel precedente, il 2011 è sdoppiato) ed è membra dell’ESSE (European Society for the Study of English) – a questa pagina rimandi ad altre 7 associazioni di interesse per studiosi della lingua inglese.
Slavica Bruxellensia è un semestrale, partito nel 2008 e che abbraccia un approccio comparativo, transculturale e transdisciplinare alla letteratura, cultura e storia dei paesi e popoli slavi. Ogni numero presenta, oltre a saggi scientifici e di critica letteraria, un’intervista a una personalità di spicco, una traduzione inedita, la presentazione di un’opera tipica del mondo slavo. L’ultimo (n° 11 del 2015) affrontava “Littérature et philosophie”.
Fabula informa che un prossimo numero (13, 2016) sarà dedicato alla «traduzione e le letterature slave» (la scadenza per la presentazione di proposte era lo scorso 15 marzo… mancata di poco!).
Translationes, 7 (2015): “Stages of the History of Translation”. Edita dal Centro di studi ISTTRAROM, presso l’Università dell’Ovest di Timişoara, la caporedattrice è Georgiana Lungu-Badea (docente al dipartimento di romanistica della facoltà di Lettere, storia e teologia), questo numero è curato da Iulia Cosma, la quale si è presa la briga di intervistare l’anno scorso chi vi scrive (Preferisco tradurre saggistica, pp. 154-165), presente (un po’ immeritatamente) anche nel comitato scientifico. Purtroppo non è disponibile on-line, pur avendo un sito di riferimento.
San Girolamo effigiato da Albrecht Dürer nel 1514.
NOTE
(1) Le indicazioni fornite in F. Laurenti, Tradurre. Storie, teorie, pratiche dall’antichità al XIX secolo (Armando 2015, pp. 207-8 e 227-8) sono piuttosto sommarie e non sembrano esenti dalle critiche mosse già dal compianto storico della scienza Paolo Rossi, p.es. ancora in Storia delle idee e pensiero linguistico («Lingua e stile», XXV [1990] 3, pp. 323-335). Dunque andrebbero integrate da considerazioni più approfondite; così va rammentata, quale esito finale dell’intreccio di molteplici fattori, la rivalutazione in senso positivo del mito di Babele, a cui accennavano Donatella Di Cesare e Stefano Gensini, curatori di Iter Babelicum. Studien zur Historiographie der Linguistik. 1600-1800 (Nodus 1990), nella loro “Premessa” (p. 7). Più avvertita anche Lia Formigari, Il linguaggio. Storia delle teorie (Laterza 2001), che infatti considera anche l’argomento ‘traduzione’ (seppure in maniera tangenziale e quindi insufficiente). Aggiungo soltanto che comunque raramente i manuali di linguistica concedono qualche spazio a tale argomento, e anche quei pochi in controtendenza, lo fanno relegandolo quasi sempre alla fine della trattazione di un altro argomento, presumibilmente più ‘nobile’. Cfr. i seguenti esempi laterziani:
- R.H. Robins, Manuale di linguistica generale (1969, seconda ed. 1973, ed. or. inglese 1968, 5^ ed.: spec. 1.4.4., pp. 44-47, rispetto al ‘significato contestuale’ di Malinowski);
- J. Lyons, Introduzione alla linguistica teorica (1971, poi 1975 [NOTA 2], ed. or. inglese 1968: menziona il concetto più volte, nel modo migliore alle pp. 604-5, dove chiarisce che la maggiore o minore equivalenza di termini fra lingue diverse dipende dal ‘valore’ che hanno nelle culture rispettive);
- R. Simone, Fondamenti di linguistica (Laterza 1990, 19^ ed. 2008, p. 470, [NOTA 3] a seguito del nesso ‘denotazione-connotazione’).
(2) Ne approfitto per segnalare che anche nella seconda ed. italiana rilegata (Biblioteca di cultura moderna 785) il nome proprio di uno dei due traduttori è sbagliato: Antinucci si chiama Francesco, non Luigi.
(3) Qui riporto che va corretta la pagina nell’Indice analitico, indicata come 471. E concludo ricordando che Simone ha firmato non solo la traduzione del manuale di Robins sopra citato, ma anche di altri otto testi di linguistica/semiotica, da inglese e francese, pubblicati in Italia tra il 1968 e il 1979.